Il progetto di comunicazione accessibile

Il progetto di comunicazione accessibile

 

Il sistema di comunicazione accessibile a tutti e integrato al sistema di visita multimediale è stato curato, in stretta sinergia con La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, da Make it easy, un network multidisciplinare costituito da professionisti, organizzazioni ed imprese artigiane specializzate a diverso titolo nella progettazione accessibile e inclusiva secondo i principi del design for all. Le parole d'ordine del lavoro: inclusione, partecipazione e coinvolgimento dei visitatori.

I concetti guida sono stati:

  • la valorizzazione del patrimonio culturale non può prescindere dalla fruizione pubblica che implica necessariamente rendere accessibile, fruibile e attraente lo spazio e i suoi contenuti;
  • la mancanza di un'abilità è un handicap solo se il progetto non l’ha previsto;
  • l’approccio multimodale e multisensoriale è la chiave per offrire più modalità di fruizione e utilizzare più sensi: questo facilita il coinvolgimento delle persone e assicura un'esperienza a misura di tutti.

L’ascolto dei diversi bisogni in relazione al luogo come strumento di progettazione. La fase progettuale è iniziata un anno prima della conclusione dei lavori, a partire dall'esplorazione e comprensione del luogo, pensando al rapporto delle persone con quello spazio: osservandolo cioè dal punto di vista del bambino, dell’anziano, delle persone con disabilità motorie e sensoriali, degli stranieri, delle persone alte, di quelle basse, e così via. Dall’integrazione fra l’ascolto in progress dei bisogni di potenziali fruitori e lo studio approfondito del luogo, della sua storia e della sua configurazione, trattandolo quindi come un organismo vivente, carico di memoria e di significati, sono emerse le ipotesi del sistema e i rispettivi prodotti, messi a punto in un continuo confronto con tutte le équipe coinvolte nel progetto complessivo.

La mappa di orientamento multimodale e multisensoriale, strumento per conoscere e comunicare insieme. La mappa nasce dalla domanda "come accogliere i visitatori, come presentare il parco e comunicare il sistema di visita multimediale con le istruzioni d’uso?". Serviva un “concept” composto da vari elementi, linguaggi, supporti, ed uno strumento che integrasse quattro aspetti che spesso si escludono a vicenda: l’orientamento funzionale, la comunicazione di contenuti, il coinvolgimento dei visitatori, la fruibilità da parte del maggior numero possibile di persone.
La scelta è stata di accogliere i visitatori all’ingresso con una mappa fissa multimodale e multisensoriale che contenesse:

  • più livelli di informazione: sul parco, sul sistema di visita multimediale e informazioni sulla sicurezza;
  • più modalità di fruizione: visiva, tattile e uditiva;
  •  3 lingue: italiano, inglese e LIS (lingua dei segni italiana).

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La mappa di benvenuto

La mappa è uno strumento critico e contiene già elementi che esplicitano contenuti conoscitivi di un sistema complesso del quale il parco era un elemento cardine.

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La visione urbanistica e industriale di Alessandro Rossi e di Antonio Caregaro Negrin come modello sostenibile.

Scheda tecnica. Qui entrano in gioco diversi aspetti di tipo ergonomico-­percettivo, dal rapporto figura-­sfondo ai colori, dalla dimensione e forma dei caratteri all’organizzazione dei contenuti, e via di seguito. Tutti aspetti che garantiscono la visibilità e la leggibilità: ogni artefatto comunicativo che fornisce un'informazione deve essere visibile a distanza e leggibile facilmente nei suoi contenuti.
La mappa è composta da due pannelli, uno grafico e uno testuale.
I pannelli sono contemporaneamente visivi e tattili, con testi in Braille e figure a rilievo, realizzati con una tecnologia innovativa di stampa a inchiostro a rilievo trasparente, che consente di gestire la presenza contemporanea di testo in nero, disegni visibili a colori, testo in Braille e disegni tattili -­ più semplificati. Un approccio multimodale che ha permesso di evitare di inserire altri prodotti dedicati e potenzialmente discriminanti.

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Rappresentazione tattile con disegni semplificati e braille per la stampa a rilievo.

Pur avendo punti di contatto con quello della percezione visiva, il mondo della percezione tattile  rimane per molti aspetti unico nel suo genere, con regole da rispettare per poter creare figure comprensibili.
La parte testuale è sintetica, ma esaustiva. Particolare attenzione è stata posta alla forma lessicale e alla sintassi: le frasi sono volutamente semplici, senza termini troppo tecnici e specialistici. In questo modo tutti i testi possono essere compresi facilmente da bambini, anziani, o persone con lieve disabilità cognitiva.
La mappa è trilingue: italiano, inglese e LIS (lingua dei segni italiana) in video, inserita nell’App Ubiika del sistema multimediale.
Come ausilio alle persone cieche è inserito nel panello testo un QRCode  con file MP3 con la lettura audio del testo, indicato con il simbolo internazionale (a rilievo) e nel panello grafico una Guida audio alla lettura tattile inserito nel primo beacon collegato con la mappa.
La progettazione è stato un processo incrementale con consulenze specializzate, continui confronti e testato da persone con grave ipovisione.

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Strumenti per orientarsi nel parco. Scopri tutto su ARAC.

Altri elementi da comunicare. L’intervento infrastrutturale che ha reso accessibile il parco, nel rispetto del sito e nei limiti possibili in un bene storico, riguarda solo un settore del giardino. Rimangono quindi parti con dislivelli, gradini e pendenze dove non è stato possibile intervenire. Era quindi necessario comunicare adeguatamente e chiaramente questo aspetto.

  • Percorso accessibile e non: come comunicare i sentieri accessibili in modo sintetico, discreto ma con estrema chiarezza? Seguendo la collocazione dei beacon che “punteggiano” il percorso ideale, abbiamo deciso di differenziare due percorsi: "Filo d’Arianna", il percorso accessibile e sicuro e "Labirinto", l’insieme di tutti i sentieri, un percorso a tratti sconnessi, gradini e con diversi ostacoli naturali;
  • Accessibilità limita  e sicurezza: nel percorso "Filo d’Arianna" (accessibile) era necessario segnalare un breve tratto con una pendenza importante per le persone in sedia a rotelle o con problemi motori.

Si è optato per 2 segnaletiche essenziali:

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  • Traduzione in LIS (Lingua dei segni italiana) per le persone sorde: Make it Easy ha curato la traduzione e interpretazione in LIS dei 19 racconti del sistema guida multimediale, affidata a Veasyt srl (spin off della Università Ca’ Foscari – Venezia), partner per il progetto Parco Rossi.

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In conclusione: politica per la valorizzazione dei beni culturali e accessibilità come moltiplicatore di valore.  Le 5 A per la valorizzazione dei beni culturali: accessiblità, accoglienza, attrattività, ambientazione (intesa come partecipazione), animazione (intesa come coinvolgimento).
Inclusività, partecipazione e condivisione. Far conoscere il bene culturale unendo anche l’esperienza, servendosi dei nuovi linguaggi e delle nuove tecnologie, facilita e promuove un rapporto empatico tra la persona e il bene che alla sua volta genera una nuova consapevolezza. L’esperienza empatica con il luogo genera desiderio di conoscenza e conoscere la complessità del luogo consente di far emergere argomenti che possono: renderlo attuale e interessante per un vasto pubblico diversificato, attivare interessi che implementano il valore del bene comune, attivare senso di appartenenza di cura. Oggi, per valorizzare un bene culturale, è importante innanzitutto recuperare la sua conoscenza e instaurare un nuovo legame affettivo ed emotivo della popolazione nei suoi confronti.
Rendere fruibili i contenuti genera conoscenza. La gestione delle acque è un tema sensibile per il territorio vicentino. L’acqua disegna il parco e lo rende osservatorio climatico. "Riconosco nel paesaggio qualcosa che mi riguarda e me ne prendo cura”. Questo può diventare un modo attuale per rendere partecipi i cittadini del clima e trasformare la percezione degli eventi meteorologici: l’atto poetico consente di controllare e prendersi cura invece che subire e difendersi nascondendo il pericolo. La gestione delle acque è un tema sensibile per il territorio vicentino.
Con uno sguardo sistemico troviamo nuovi collegamenti e opportunità. Parco Rossi è solo una parte di un sistema più ampio, quello di una visione d'avanguardia per l'epoca e attuale per lo sviluppo sostenibile. Alessandro Rossi ha intuito il valore di quello che attualmente viene definito Glocal, consolidando la cultura locale e integrandola al resto del mondo. Al posto di sviluppo urbano sradicando i lavoratori dal loro territorio, rendendolo gradualmente disabitato come avveniva nello sviluppo industriale nord europeo, generando città sempre più affollate e la campagna abbandonata, in controcorrente rispetto alla tendenza dell'epoca ha proposto un modello alternativo, coerente con la tradizione veneta, quella che si era formata a partire dalla Serenissima, abituata ad abitare la campagna in modo libero generando la  cosiddetta cultura delle ville venete.

 

Team del progetto di comunicazione integrata e accessibile
Project management:
Diana De Tomaso, sociologa: progettazione e coordinamento del network.
SophiaLos, architetto e paesaggista: progettazione e direzione d’opera.
Hanno collaborato:
Ass. Lettura Agevolata Onlus, con Erika Cunico : rappresentazioni tattili, testi in Braille, guida audio alla lettura tattile, consulenza sulla leggibilità testi.
Damasco Studio, con Manuel Cuman: progetto creativo grafico e disegni esecutivi.
Decon Center: stampa ARAC in acciaio taglio laser.
Santuliana Design, con Fabiano Santuliana, fabbro: realizzazione leggio mappa.
Tactile Vision Onlus: stampa visiva e tattile della mappa d’orientamento multisensoriale.
Veasyt srl: traduzione in LIS (Lingua dei segni Italiana), registrazione e post-produzione video di 19 tracce narrative inserite nella App Ubiika.
Consulenze:
Davide Ceccon, fumettista: consulenza per ARAC.
Stefano Maurizio, architetto: consulenza accessibilità motoria per leggio.
Lucia Baracco, architetto: consulenza e test ipo-­vedenza per mappa.